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VOLUNTARIAT R.MOLDOVA

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http://www.voluntariat.md

http://amicel.cnpac.org.md

Report on the problem of child abuse_MOLDOVA.

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http://www.canee.net/bulgaria/research_on_the_problem_of_child_abuse_in_eastern_europe

SALESIANI IN MOLDOVA.

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http://www.cnpac.org.md

FUNDATIA "COPILUL"

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GRAZIE DI CUORE !

Seborga nel MONDO.

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VOLONTARIATO IN MOLDOVA.

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Non e mai tardi ad iniziare a fare del bene. Aiutiamo i nostri bambini moldavi, sono il futuro del nostro paese....VIDEO DEL NOSTRO VIAGGIO: http://www.livestream.com/newchannel/popoutplayer?channel=seborgatv

NOMINA- "MESSAGERO DI PACE NEL MONDO"

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SI RICEVE PIU' NEL DARE, CHE RICEVERE.

Namastè

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“Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene” http://www.namaste-adozioni.org/

http://irffmoldova.ning.com/

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Orphans of Moldova Moldovan residential system (orphanages) – information, news, key actors and ac

Orphans of Moldova Moldovan residential system (orphanages) – information, news, key actors and ac
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PRIETENII COPIILOR.

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http://www.prieteniicopiilor.md/

giovedì 15 aprile 2010

Mensa dei poveri.

La Repubblica Moldova, o Moldavia, è una lingua di terra compresa tra l’Ucraina e la Romania. Una volta ‘orto della Russia’, ha conquistato l’indipendenza negli anni ’90 e superato diversi tentativi di annessione alla vicina Romania. Il pilastro dell’economia nazionale è sempre stato tradizionalmente il settore agricolo, grazie alla estrema fertilità del terreno, alle condizioni climatiche e al basso costo della manodopera.
Con l’abbandono da parte dell’ex Unione Sovietica e lo smantellamento dei Colcos, il paese e i suoi abitanti sono stati letteralmente abbandonati a se stessi. Oggi la maggior parte dei contadini moldavi vive senza far nulla, a parte coltivarsi delle strisce di terra per il fabbisogno personale. Il rigido inverno rende poi difficile lo svolgimento di qualsiasi attività agricola per almeno 6 mesi all’anno, in un paese dove al momento a rifiorire è solo la capitale: Chisinau. Appena fuori dalla città si estende il deserto dei campi incolti, segno che una volta l’agricoltura e gli allevamenti erano attività dominanti per ogni famiglia. Oggi, gran parte dei moldavi vive delle sole rimesse dei familiari all’estero.
E’ per questo che sono in molti, soprattutto tra le donne, a decidere di emigrare altrove: Russia, Italia, Israele o Germania. La diaspora del popolo moldavo è cominciata negli anni ’90 e da allora non ha più subito arresto. I rigidi inverni mietono molte vittime, soprattutto tra gli anziani, che non possono permettersi di riscaldare le loro cadenti dimore. Da qualche anno alcuni imprenditori europei guardano alla Moldova come destinazione dei loro investimenti, che restano però concentrati nei servizi e, territorialmente, nella sola capitale. E spesso non è certo lo sviluppo del paese il baricentro dei loro progetti imprenditoriali. Le campagne e il lavoro agricolo non interessano più a nessuno, tantomeno ai giovani.
Mikhailovca, 4.000 ab. (600 emigrati all’estero, per lo più in Italia)
Il villaggio di Mikhailovca dista circa un’ora a sud dalla capitale ed è immerso nelle campagne incolte della Moldova meridionale. La situazione del paese è tra le peggiori della nazione, ci hanno spiegato: strade impraticabili (niente asfalto, solo fango ovunque), infrastrutture inesistenti, acquedotto e gasdotto incompleti. Anche qui l’attività principale è sempre stata l’agricoltura, ora abbandonata quasi del tutto, per la mancanza di canalizzazioni idriche, assenza di mezzi per il finanziamento di piccole unità agricole o di allevamento e totale mancanza di imprenditorialità da parte dei proprietari terrieri rimasti, semmai vinti dall’indolenza della rassegnazione.
Dei circa 4.000 abitanti del paese, più di 600 sono emigrati all’estero, lasciando spesso i figli ai nonni o a parenti. I più fortunati, in grado di pagarsi le spese del visto e di viaggio (circa 3.000€) cercano riscatto altrove, rischiando moltissimo, spesso come clandestini, ai limiti dell’illegalità. Le donne moldave prediligono l’Italia, dove hanno sentito che c’è speranza per loro come badanti di anziani e malati o come domestiche. ‘Delle donne moldave gli italiani si fidano’…ci raccontano.
Nei paesi rurali restano quindi anziani, bambini e i più sfortunati. Tra cui qualche disabile.
Per queste persone, che rischiano letteralmente di morire di fame e di freddo, il sindaco del villaggio ha proposto a Namastè di allestire una “mensa dei poveri”, per fornire loro un pasto caldo e sostanzioso, almeno 2-3 volte la settimana e anche un posto riscaldato quando non hanno più legna da bruciare. Lo stanzone c’è già, per quanto l’arredamento sia molto “spartano”, ma mancano le attrezzature per la cucina. E poi bisogna pagare le cuoche, e la legna, oltre, ovviamente, al cibo.
La richiesta del sindaco comprende solo i nomi dei beneficiari ed una tabella dei costi piuttosto “grezza”. Lui parla solo rumeno e ha bisogno di un interprete, che il compenso non sa usare il computer!
Il suo progetto originario prevedeva un pasto al giorno, ma questo avrebbe comportato una spesa di più di 15.000 € all’anno. Per cui pensiamo sia meglio, anche per verificare come il progetto andrà avanti,  sanzionare le spese per 2 pasti la settimana. Ci sono alcune spese iniziali da fare, come l’acquisto della cucina a gas, del frigorifero e degli utensili da cucina, e poi ogni giornata di distribuzione del pasto verrà a costare circa 50 euro.
E’ stato calcolato, infatti, che un buon pasto caldo costa circa 1€ , a cui si devono aggiungere i costi per gli stipendi e per i combustibili. Per 40 persone, quindi, il costo è di circa 50 €.

Grazie per tutto l’aiuto che riuscirete a dare

per la realizzazione di questo progetto!

http://www.namaste-adozioni.org/moldova/mensa-dei-poveri


Moldova

 
Recentemente, assieme alla collaboratrice Debora, Valeria Palmieri si è recata in Moldova per una visita preliminare, una missione esplorativa in vista di possibili progetti da realizzare in questo paese che è il più povero d’Europa. Le condizioni di vita sono talmente difficili che quasi un milione di abitanti, su un totale di 4, ha dovuto emigrare. I prezzi dei beni di prima necessità sono europei, ma i salari sono indiani (150-200 euro al mese). Il rigidissimo clima invernale, inoltre, comporta la necessità di case adeguate (non si può certo vivere in capanne di foglie!) e di forti spese per il riscaldamento. E così le donne giovani e in salute, per nutrire e scaldare i  propri figli, vengono da noi a fare le badanti, mentre i bambini, “orfani bianchi”, vivono senza l’affetto della mamma, e talvolta finiscono male.
Mentre l’India, pur nella sua estrema povertà, è comunque un paese emergente, pieno di giovani e con tanto orgoglio, speranza, fiducia nel futuro, la Moldavia sembra un paese in sfascio, senza spinta, con le campagne abitate da vecchi e bambini e tutti giovani migliori dispersi nel mondo, magari con tanto di laurea, a fare i lavori che nessuno di noi vuole fare. Stiamo elaborando dei progetti di aiuto e, appena saranno definiti nei dettagli, ne faremo partecipi tutti, sperando che possano interessarvi.
http://www.namaste-adozioni.org/gallery/moldova-prime-foto 

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