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VOLUNTARIAT R.MOLDOVA

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http://www.voluntariat.md

http://amicel.cnpac.org.md

Report on the problem of child abuse_MOLDOVA.

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http://www.canee.net/bulgaria/research_on_the_problem_of_child_abuse_in_eastern_europe

SALESIANI IN MOLDOVA.

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http://www.donbosco.ro/contact/

http://www.cnpac.org.md

FUNDATIA "COPILUL"

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GRAZIE DI CUORE !

Seborga nel MONDO.

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VOLONTARIATO IN MOLDOVA.

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Non e mai tardi ad iniziare a fare del bene. Aiutiamo i nostri bambini moldavi, sono il futuro del nostro paese....VIDEO DEL NOSTRO VIAGGIO: http://www.livestream.com/newchannel/popoutplayer?channel=seborgatv

NOMINA- "MESSAGERO DI PACE NEL MONDO"

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SI RICEVE PIU' NEL DARE, CHE RICEVERE.

Namastè

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“Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene” http://www.namaste-adozioni.org/

http://irffmoldova.ning.com/

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Orphans of Moldova Moldovan residential system (orphanages) – information, news, key actors and ac

Orphans of Moldova Moldovan residential system (orphanages) – information, news, key actors and ac
http://orphansofmoldova.wordpress.com/

PRIETENII COPIILOR.

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mercoledì 23 febbraio 2011


La Casa di Cristian è un centro di prima accoglienza per madri con bambini senza fissa dimora che versano in condizioni di grave disagio sociale. Il servizio offre uno spazio accogliente e dignitoso, dove le mamme trovano un primo riparo dalla durezza della strada.


bimbidisagiatiLa Casa di Cristian è un centro di prima accoglienza per madri con bambini senza fissa dimora che versano in condizioni di grave disagio sociale. Il servizio offre uno spazio accogliente e dignitoso, dove le mamme trovano un primo riparo dalla durezza della strada per poi accedere, in un secondo momento, ai servizi territoriali adeguati alla risoluzione delle specifiche condizioni. Ecco come contribuire ad aiutare la Casa di Cristian… cosa aspettate?
Gli obiettivi della CASA DI CRISTIAN
Oltre a rispondere ai bisogni primari della famiglia nella sua quotidianità, la Casa di Cristian offre un sostegno psicologico ai nuclei accolti per ridurne il disagio iniziale e permettere alle madri di affrontare un percorso di crescita personale e sociale, tale da renderle autonome, nel graduale assestamento, oltre la fase di emergenza. Dopo aver individuato le cause origine del disagio, si promuove la ripresa e la costruzione di contatti con i servizi sociali e sanitari, attraverso un’opera di mediazione e ristabilendo, laddove è possibile, un collegamento anche con la rete parentale e informale. Il servizio intende aiutare la madre nel difficile processo di costruzione della propria identità sia come donna che come madre nel rapporto con il figlio, sostenendone la genitorialità e rafforzandone l’autostima, così da prevenire scelte drammatiche di abbandono o di allontanamento dai propri figli.
Inoltre, viene assistita anche nella ricostruzione della propria situazione lavorativa, aiutandola nell’inserimento del mondo del lavoro. Allo stesso tempo, il Centro offre al bambino un ambiente sereno che stimoli il suo sviluppo psicofisico favorendone il processo di crescita, talvolta difficoltoso e traumatico per la complessità del disagio in cui versa anche il minore. A tal fine si facilita una sana relazione con la madre e gli adulti di riferimento che interagiscono con il bambino. Il servizio lo sostiene anche nelle attività di studio e scolastiche, ne promuove la partecipazione ad esperienze ludiche ed educative sia all’interno del Centro che all’esterno, aiutandolo a superare eventuali disagi, oltre che a favorire un possibile inserimento in centri sportivi, ludoteche, associazioni parrocchiali per avviarlo ad esperienze di socializzazione, conoscenza e solidarietà relazionale.
L’èquipe degli operatori che opera nella struttura, con la collaborazione di volontari che apportano anche competenze specifiche e professionali, offre un servizio in un clima che riproduce quello di una grande famiglia”, instaurando relazioni di fiducia con gli ospiti e rispettando le esigenze e la storia di ciascuno. Si favorisce la convivenza tra culture diverse attraverso l’organizzazione e la gestione di vari laboratori artigianali in cui mamme e bambini s’ mpegnano in attività manuali (découpage, taglio e cucito, lavori di maglieria) che hanno lo scopo di favorire l’integrazione e la conoscenza reciproca, ma anche di produrre oggetti che testimoniano la loro volontà e speranza di “esserci” in una società dove sono relegati all’ultimo posto. Fin dall’accoglienza e quindi dalla presa in carico del nucleo, l’èquipe avvalendosi di competenze professionali, cerca di ricostruire la storia di ciascun ospite, raccogliendo dati in collaborazione con i Servizi Sociali e/o altre associazioni e avvalendosi dell’osservazione diretta degli ospiti. Stabiliti i vari punti di forza e di debolezza del nucleo, si realizza per loro e con loro un Progetto Individuale, mirato alla risoluzione del disagio. Portato a termine il Progetto, il nucleo viene dimesso dal centro perché ormai autonomo e consapevole delle proprie risorse e al centro della sua unica e insostituibile storia.
caritasStoria della casaLa Casa di Cristian nasce nel gennaio 2001 per accogliere nuclei familiari (mamme con bambini) trovati in strada nelle ore notturne dalla Sala Operativa Sociale (ex S.P.I.S.) e dai volontari del Gruppo Itinerante. Inizialmente il Progetto era inserito tra le iniziative per l’Emergenza Freddo promosse dalla Caritas Diocesana di Roma per affrontare i mesi invernali. Ai bisogni dei nuclei familiari si offrivano risposte parziali, che venivano rifiutate poiché proponevano nella maggior parte dei casi la separazione dei bambini dalla madre e dagli adulti di riferimento, con tutte le conseguenze traumatiche per la crescita psico-affettiva del bambino.
Tale necessaria soluzione, poco accettabile e anche difficilmente gestibile dagli operatori, spingeva le madri a rimanere per strada, esposte non solo ai rischi della marginalità ma anche a pericoli per la loro stessa incolumità fisica. Così è maturata la convinzione che l'apertura di un Centro d'accoglienza potesse essere utile per arginare e contenere questo fenomeno, che negli ultimi anni ha assunto proporzioni allarmanti. Dall'apertura del Servizio fino a settembre del 2004 sono state ospitate 126 mamme e 186 bambini.
Molte sono state le richieste rimaste inevase per mancanza di posti; da gennaio a settembre 2004 sono pervenute alla Casa di Cristian 195 richieste di accoglienza (nel 2003 sono state 135) che riguardano soprattutto mamme straniere con regolare permesso di soggiorno e con una età media di 28 anni; mentre i bambini segnalati sono stati circa 250, la maggior parte dei quali di età compresa tra 0 e 4 anni.
La presenza in strada di questi nuclei è dovuta anzitutto a cause economiche (sfruttamento sul posto di lavoro e sfratto) e a violenze entro le mura domestiche. Sulla base di questi dati la Caritas ha voluto lanciare una ulteriore sfida: ampliare la disponibilità all’accoglienza. Per questo motivo la Casa di Cristian è stata trasferita dal quartiere Montesacro, sua prima sede, a Primavalle; così, il 5 gennaio del 2004, è stata inaugurata la nuova sede di Via Soria, che può contare su una maggiore disponibilità di posti letto (25 della nuova sede, contro i 15 della precedente).
Attualmente la Casa di Cristian è interamente finanziata dalla Caritas Diocesana e sempre più necessita e continua ad avvalersi dell'aiuto e del contributo di associazioni, Caritas parrocchiali, scuole private, parrocchie, cittadini che offrono la loro collaborazione e il loro sostegno anche economico.
L’appello: La Casa di Cristian ha necessità di generi alimentari di varia natura, soprattutto carne, pannolini, olio, merendine, ecc.
Per chiunque interessato all’iniziativa può contattare la Casa di Cristian:
Via G. B. Soria 15, 00168 ROMA
Silvia Casini

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